Carlotta
Posted On 16 Ottobre 2019
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Un pomeriggio qualunque, durante pausa cappuccino e cornetto, mi hanno consigliato di fotografare Carlotta.
“Michè sai chi potresti fotogrà? vatti a vedere questa“
Vado a vedere il suo profilo Instagram : non c’era neanche una foto dove si vedeva.
“Michè fidate, lei è una tipa figa, di quelle stranette e interessanti. vedi che ti piacerà“
Vabbè.
La contatto, le spiego il progetto, lei accetta e dopo varie disavventure riusciamo ad incontrarci. Tipo appuntamento al buio.
Non sapendo che aspetto avesse ho aspettato nel luogo indicato finchè una ragazza non si fosse presentata sotto il nome di Maria Carlotta.
Finalmente la incontro e ci andiamo a prendere un caffè.
Hai mai visto il film “ Il meraviglioso mondo di Amelie?“, lei è spaventosamente uguale ad Amelie.
Separate dalla nascita.
Dopo una bella chiacchierata ho conosciuto una ragazza timida ma con tanta energia e curiosità.
Avevo già subito chiaro in mente come avrei fatto le foto.
Poi vabbè, quando mi ricapita di fotografare Amelie?
Per la prima foto mi sono basato sul suo amore per la lettura e la filologia, ovvero la scienza che studia l’interpretazione e la traduzione dei testi antichi. ( Ho fatto copia e incolla su wikipedia, ebbene si)
Siamo andati nella biblioteca comunale e l’idea era quella di vivere un pomeriggio con lei in quel luogo.
Appena entrati Carlotta ha chiesto se poteva prendere in prestito un libro per fare la sua tesi.
Il libro era di un amanuense francese del 1200 con un nome impronunciabile, con un titolo altrettanto ostico.
La commessa della biblioteca, con i suoi oltre sessanta anni ci ha guardati e ci ha detto: “Regà io non sò manco l’italiano, pensa il francese antico. Famo che ‘stò libro velo andate a cercare da soli”.
Forse le parole che ha utilizzato non erano proprio queste però sarebbe bello se le persone fossero tutte più dirette.
Siamo andati nella sezione della biblioteca con tutti questi scaffali alti, pieni di libri antichi e quel profumo di acari e pagine ammuffite.
Carlotta si è messa a cercare questo libro ed io le giravo attorno in cerca della migliore punto di vista.
Dato che non sò quanto sarebbe durato il permesso per stare in quell’area riservata della biblioteca, ho cercato di sfruttare al meglio ogni momento.
Per descrivere al meglio la situazione ho optato per allontanarmi un pò e includere nella foto i grandi scaffali o comunque una texture di libri alle spalle di Carlotta.
Lei era super emozionata, aveva lo stesso sguardo di una persona normale che guarda la carbonara.
Si è messa a vedere mille libri, girava da sola tra i grandi scaffali e giocava con le sue mani.
Dopo una mezz’ora sono riuscito a catturare il momento in cui ha trovato il libro che voleva affittare.
Ho scelto proprio quella foto che esprimeva bene tutte queste piccolezze nella stessa foto.
Durante la chiacchierata mi ha raccontato di molte sue avventure di escursioni sulle montagne, dove si porta attrezzatura per scalare e tenda per dormire.
Cosi per la seconda foto siamo andati a farci una passeggiata in un bosco là vicino.
Per lei fare una passeggiata nella natura è non seguire dei sentieri, perciò siamo entrati in mezzo ad un castagneto, disperso nei monti.
Abbiamo camminato, lei si è messa a raccogliere le castagne e dopo un bel giro siamo tornati indietro.
Durante tutto il tragitto, al contrario di quanto è successo in biblioteca, ho parlato con Carlotta per tutto il tempo per distrarla.
Durante gli spostamenti e nei suoi piccoli gesti ero li a inseguirla con la macchina fotografica .
Dato che Carlotta invece di camminare, corre.
Ma corre forte.
I migliori momenti che sono riuscito a catturare e quando era ferma a rubare qualche castagna da terra.
Alla fine ho scelto questi momenti per la spontaneità e curiosità con cui fà le cose.
Vuole prendere un libro? chiede. Vuole rubare qualche castagna? si ferma e si mette ad aprire i ricci con le mani. Vuole fare una passeggiata in un sentiero infrascato? Lei corre e ci và. Corre forte e ci và.
Io sono pieno di dubbi, paranoie, pippe mentali ogni volta che faccio una cosa ed era bello vedere questa sua tranquillità nell’affrontare le cose.