
Ho trovato Susanna per caso e le ho subito scritto.
Sono andato a trovarla e ci siamo presi un caffè.
Già dalle prime parole mi ha dimostrato una disponibilità enorme.
Mentre parlavamo notavo che le sue risposte non erano mai precise e ben presto ho capito che è quel tipo di persona che non ha un gusto solo, non si interessa ad una cosa sola ma sempre a più cose. Quel tipo di persona curiosa, aperta e con tante passioni.
Io le chiamo persone polivalenti e penso siano le migliori.
Migliori a livello umano, ma difficili da descrivere con delle semplici foto.
Perciò il lavoro per trovare le idee è stato più difficile del previsto.
Grazie Susanna.
Potevi nascere con una sola passione, invece no, rendiamo la vita difficile ai fotografi, appassioniamoci a tutto. Brava.

Per la prima foto ho deciso di ricreare la situazione dove lei va a guardare le stelle.
Questo partendo da un suo tatuaggio che ha sul braccio.

Senza che sto qui a spiegarvi la motivazione che c’è dietro il suo legame con le stelle, mi piaceva utilizzare questo elemento visivo.
La storia è molto particolare, se volete sentirla gli mandate un messaggio direttamente a lei dicendogli ” Ciao, michele mi ha detto che posso romperti i coglioni per sentire la storia delle stelle“.
Per ricreare la situazione ho preso una coperta e siamo andati in una collina dalle mie parti.
Durante gli ultimi momenti di luce, prima del tramonto le ho scattato le foto per il primo piano e successivamente dopo che il sole era calato ho scattato quelle mentre lei guarda il cielo.
In post-produzione ho modificato il primo piano facendolo sembrare un ritratto notturno.
Infatti se avessi scattato di notte ad alzi ISO non avrei mai avuto quella nitidezza.

Invece per la seconda foto ho aggiunto il cielo stellato con un semplice metodo di fusione.
Il primo che dice ” eh, ma le stelle sono FAalseEe ” ci vado a litigà, giuro.


Per la seconda foto ho pensato di descriverla prendendo spunto da questa sua personalità polivalente e non definita.
Prima di scattare avevo già in mente come sarei andato a modificare la foto e per ottenere quell’effetto le ho scattato molte foto.
Le facevo tenere ferme le spalle mentre la testa si spostava a destra e sinistra.
In questo modo quando sarei andato a unire le due foto, il busto sarebbe venuto definito e la faccia sdoppiata.
Lo schema di luce è quello laterale grazie all’uso di un softbox.

Grazie al consiglio di Susanna ho capito che un modo per acquisire fiducia e farsi vedere più umani è quello di invertirsi i ruoli.
Il fotografo diventa modello e viceversa.
Questo metodo può essere applicato in qualsiasi momento : mentre si conosce la persona, prima e durante lo shooting.
Esempio stupido : Date la macchina fotografica ai modelli e provate voi a mettervi in posa.
Una sorta di gioco di ruolo.