
A corto di idee mi sono rivolto ad una mia amica che mi ha consigliato di fotografare una sua compagna di classe: Aurora.
Vedendo alcune sue foto, ciò che mi ha colpito e che mi ha convinto a fotografarla è stato il suo sguardo apatico, assente.
Non sapendo bene che tipo fosse ho preferito vederci per un caffè per conoscerci meglio.

Una volta spiegato di cosa si trattava il mio progetto ho iniziato a chiederle di parlarmi dei suoi gusti, hobby, passioni e di specificarmi qualche sua stranezza o particolarità.
Ascoltandola sono riuscito a trovare degli spunti su cui basarmi per poter elaborare un’idea di foto più adatta a lei.

L’idea era quella di ritrarla nelle sembianze di una strega, visto il suo interesse per la magia bianca e il misticismo.
Ci siamo incontrati a casa di una sua amica, sperduta nel nulla, credevo di essermi perso o aver sbagliato strada, dato che eravamo solamente io e le mucche.
Dopo una veloce perlustrazione della casa ho trovato la stanza adatta per
fare ciò che avevo in mente. Avevo bisogno di uno sfondo più neutro possibile ed ho quindi tolto quadri e spostato divani per poterla posizionare di fronte ad un muro spoglio.
Ho deciso di prendere quella precisa stanza perché era l’unica ad avere una finestra laterale che mi avrebbe permesso di sfruttare la luce naturale senza dover ricorrere a luci artificiali.
Nella maggior parte dei casi utilizzare una luce naturale è un’ottima scelta.
Ho utilizzato lo schema di luce laterale, se vuoi conoscere tutti gli schemi di luce che utilizzo, spiegato in maniera più approfondita, clicca qui.
Per metterla quanto più potevo a suo agio, non avendo mai fatto la modella, l’ho fatta mettere seduta su una sedia in modo tale da farle assumere una posizione più naturale.
La mia intenzione era quella di creare un gioco di colori tra il bianco e il rosso.
Per dare un effetto più tridimensionale alla foto ho direzionato una luce
rossa verso le sue spalle.
In questo modo sono riuscito a staccarla dallo sfondo e a giocare con i due colori.
Ho creato la luce rossa posizionando una lampadina a clip dell’ IKEA, attaccata ad una sedia e l’ ho indirizzata verso di lei coprendola con una gelatina rossa.
Nonostante avessi le idee chiare su come la volessi fotografare, ho provato a sperimentare altri modi.



Alla fine però, ho scelto la prima versione delle foto.

Durante il primo giorno di shooting sono venuto a conoscenza di una sua
particolarità, ovvero quella di essere fissata con l’avere i capelli sempre in ordine, per questo motivo si porta sempre con sé una spazzola discutibilmente seria.

Abbiamo scattato nel paesino dove abita sua nonna.
Un paese piccolissimo con 3 abitanti e 5 chiese.
Facendo un giro, il posto migliore era una terrazza con un bel panorama.
Ho scelto proprio quel punto perché era l’unico ad avere elle zone in ombra; la luce diretta del sole, infatti, avrebbe creato delle ombre troppo nette sul suo viso.
Subito dopo ho scoperto da lei che quel punto era chiamato “angolo della droga “.
Ero indeciso su chi fra i 3 si facesse le canne.

L’intenzione che avevo era quella di mostrare lei e la spazzola in maniera giocosa.
Le ho chiesto di fare finta che quella spazzola avesse dei poteri magici e di mostrarmi ciò che poteva fare.
In questo modo facendole compiere delle azioni sono riuscito a ritrarla in delle pose spontanee.
Per far proseguire il gioco continuavo con domande e richieste del tipo :
Che poteri ha la spazzola ?
Qual è il gesto che fa attivare questi poteri ?
Qual è la formula magica da utilizzare ?
Durante lo scatto della seconda foto, siamo andati nel paese dove vive la nonna.
Non conoscendo il luogo mi sono fatto consigliare da lei delle possibili location per le foto e mi sono reso conto che chiedere consiglio può farti conoscere nuovi posti, validi e inaspettati, e ampliare i tuoi punti di vista.